lunedì 4 luglio 2016

Spreco alimentare, una piaga per l'ambiente

Lo spreco alimentare ci costa ogni anno 500 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, Qui Foundation lancia l'allarme e promuove il progetto "Pasto Buono" per il recupero del cibo. 

Lo spreco alimentare è uno dei più grandi problemi della nostra epoca. Ma ci sono le soluzioni per combatterlo, basta un po' di buona volontà. Ogni anno lo spreco di cibo ci costa l'emissione di 500 milioni di tonnellate di CO2, ed il dato è destinato ad aumentare, perché l'incremento demografico e l'eccessiva produzione alimentare, potrebbero portare questo dato a 2,5 miliardi entro il 2050, se non si interviene per limitarne le conseguenze.


Il Progetto Pasto Buono della Qui Foundation (immagine dal sito www.quifoundation.it )
Il Progetto Pasto Buono della Qui Foundation (immagine dal sito www.quifoundation.it )
È a questo punto che si inserisce la Qui Foundation, una onlus che si occupa di recuperare il cibo sano e invenduto di locali e supermercati per donarlo a chi più ne ha bisogno. Il funzionamento del progetto "Pasto Buono" è semplice: tutti coloro che hanno un locale che utilizza cibo può mettersi in contatto con la fondazione tramite per esempio il sito internet (www.quifondazione.it), che lo metterà in contatto con la Onlus più vicina che ha bisogno di quei pasti per le persone più bisognose che si rivolgono alle mense caritative. Come si legge nel sito della Onlus: " Un’azione semplice per uno dei problemi più importanti da affrontare al giorno d’oggi: evitare gli sprechi alimentari e trasformarli in risorse per aiutare chi si trova in situazioni di precarietà economica. Nato nel 2007 sull’onda della “legge del buon samaritano” (Legge 155/2003) per il recupero del cibo invenduto nella ristorazione e distribuito alle strutture di carità, Pasto Buono persegue quattro finalità complementari: utilizzare al meglio le eccedenze alimentari ed eliminare gli sprechi, sostenere le persone bisognose, proteggere la dignità della persona e difendere l’intimità familiare, diffondere la cultura della solidarietà, della responsabilità ambientale e della collaborazione a tutti i livelli della società civile. Il progetto si rivolge principalmente a tutti i soggetti ritenuti meritevoli di un sostegno, per ragioni economiche, sociali, personali e di salute: famiglie monoreddito, disoccupati, pensionati, invalidi, persone senza fissa dimora. Per realizzare i suoi obiettivi, Pasto Buono collabora direttamente con: Istituzioni ed Enti locali (Comune di Roma, Comune di Genova, Comune di Palermo, Comune di Milano, Comune di Bari, Comune di Cagliari, ecc), Organismi, Associazioni e Onlus, nazionali e internazionali (Croce Rossa Italiana, Caritas, Comunità di Sant’Egidio), Aziende e operatori dei settori logistico, alimentare e della ristorazione".  Ad oggi i numeri dello spreco alimentare sono incredibili: 1,3 miliardi di alimenti vengono buttati ogni anno che corrisponde al 30% e 40% di tutto ciò che viene prodotto. Il presidente di Qui Foundation, Gregorio Fogliani, ha affermato che solo in Italia si gettano ogni anno 179 kg di cibo a persona, la maggior parte della quale ancora riutilizzabile e che potrebbe diventare una risorsa per i più bisognosi. Sempre secondo la Onlus, sarebbe fondamentale una legge che permetta di semplificare la procedura per chi decide di donare le eccedenze, che come al solito nel nostro paese è ancora troppo burocratizzata. Questa legge esiste ed è già al vaglio del Senato, sperando che venga approvata presto.
In definitiva contro lo spreco alimentare c'è da fare ancora moltissimo, basterebbe un po' di buon senso di chi ha locali e ristoranti, dai quali si possono recuperare tonnellate di cibo ancora buono, oltre che dei semplici cittadini, che dovrebbero imparare a sprecare meno e ad apprezzare tutto il cibo che abbiamo sulle nostre tavole e che troppo spesso e volentieri finisce nel cassonetto quando sarebbe ancora utilizzabile a favore di chi è meno fortunato.


Fonti: Adn Kronos   Qui Foundation

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