lunedì 4 luglio 2016

Perin risveglia l'orgoglio ciociaro

La Ciociaria riscopre l'orgoglio di fronte all'indegno attacco di Perin sulle "marocchinate"

Perin attacca, la Ciociaria risponde. La querelle tra Perin e alcuni tifosi del Frosinone sui social network sembra essersi placata, ma a non diminuire è l'indignazione del popolo ciociaro intero, per la frase diffusa dal portiere pontino su Instagram, nel quale con "eleganza", ricordava le "marocchinate" in questi termini: "A Vallecorsa cambiò la storia, tuo nonno parla arabo...il mio fondo Littoria". Una evidente, enorme e clamorosa buccia di banana per il portiere del Genoa, che se non si fosse infortunato, avrebbe anche difeso la maglia della Nazionale agli Europei. In tutta la Ciociaria ci sono state reazioni sdegnate da parte di tutti, con vari striscioni appesi in diverse città, ultimo dei quali a Ceccano ("Tu n'hai niciuna colpa la cosa è chiara si femm'na d'onore si ciociara" traduzione "Tu non hai nessuna colpa, questo è chiaro, sei una donna con onore, sei ciociara"). Perché per i ciociari le cosiddette "marocchinate" non sono una ferita rimarginata, anzi, apertissima. Non voglio entrare nel merito della polemica tra tifosi e calciatore, perché anche se con toni aspri e sbagliati, da parte anche della tifoseria, si trattava sempre e comunque di una polemica strettamente "calcistica" sulla storica "rivalità" tra Latina e Frosinone. Proprio per questo Perin, avrebbe dovuto pensarci non una, ma cento volte, prima di tirare in ballo, a mo di insulto, un episodio storico di tale gravità. Fuori contesto e fuori luogo, e che ha inoltre messo a nudo una scarsa conoscenza del fatto stesso.  Per questo, meglio fare chiarezza sugli episodi in questione, perché sui libri di storia, la razzia e la violenza di quei giorni non hanno mai avuto molto spazio, sono state in qualche modo insabbiate, o per lo meno, non considerate come "importanti".


Il monumento alla Mamma Ciociara di Castro dei Volsci, che ricorda le violenze subite dalle donne, ma soprattutto il loro coraggio di resistere e difendere i loro cari
Il monumento alla Mamma Ciociara di Castro dei Volsci, che ricorda le violenze subite dalle donne, ma soprattutto il loro coraggio di resistere e difendere loro cari e i loro cari

Nell'aprile del 1944 gli Angloamericani decisero di affidarsi alle truppe del generale Juin e alle divisioni francesi per sfondare la linea Gustav. In particolare si affidano ai cosiddetti "Goumiers", il contingente marocchino che comprendeva tra le sue fila anche francesi, tunisini e algerini. A maggio dello stesso anno i Goumiers sfondano la linea Gustav, portando però con se un'ondata di violenza inaudita nei territori che "liberano" dai tedeschi: stupri, uccisioni barbare, razzia. Il tutto con il tacito assenso dell'esercito francese. La popolazione fu sottoposta per giorni (dal 12 al 27 maggio) a queste ondate di violenza, tanto che alla fine si contarono tra le 3000 e le 3500 donne stuprate tra la provincia di Frosinone e quella di Latina, furono devastati paesi interi.  Chi si oppose per difendere i propri cari venne barbaramente ucciso e dovette subire violenze indicibili. Alcuni episodi in dettaglio sono tanto crudeli e duri da raccontare, che è meglio non entrare nei particolari.
Senza entrare troppo nello specifico dei fatti, è di questo che stiamo parlando, quindi, prima di tirare in ballo certe questioni per motivazioni "calcistiche" o "sfottò" di dubbio gusto, è meglio magari documentarsi sui fatti, per evitare figuracce, per le quali, non bastano certamente delle scuse su Instagram.


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