venerdì 18 novembre 2016

Il Verona frena, il Frosinone si avvicina alla vetta.

Si è concluso domenica sera il quattordicesimo turno di serie B, che ha visto la capolista Verona nettamente sconfitta dal Novara, la quarta vittoria consecutiva del Frosinone e dietro punti pesanti per Cesena, Salernitana e Latina.


Viola e Faragò festeggiano l'impresa di Verona (foto www.novaracalcio.com)


Inattesa sconfitta casalinga della capolista Verona che perde quattro a zero contro il Novara, reduce da due sconfitte consecutive. I piemontesi vanno in vantaggio al diciasettesimo con Casarini, che raccoglie l'assist di Galabinov, in posizione dubbia, e dal limite dell'area insacca. Il raddoppio avviene al sessantacinquesimo grazie a Nicolas Viola che scaglia un sinistro da poco fuori l'area e realizza il gol del due a zero. Al settantaseiesimo è Faragò a stoppare la palla in area solo davanti al portiere e segnare il tre a zero. La partita è chiusa sul definitivo quattro a zero all'ottantanovesimo dal colpo di tacco di Galabinov.

Il Frosinone approfitta della sconfitta della capolista per accorciare in classifica, vincendo lo scontro casalingo contro l'Ascoli. Il gol del vantaggio arriva poco prima della fine del primo tempo, con Danilo Soddimo che raccoglie il pallone fornitogli da Ciofani e da buona posizione, stoppa la palla ed insacca alle spalle di Lanni. Il raddoppio del Frosinone arriva al cinquantaquattresimo con il gol di Daniel Ciofani, alla sua quinta rete consecutiva, sugli sviluppi di un calcio d'angolo. L'Ascoli accorcia dopo soli tre minuti con Cacia, bravo ad approfittare di una respinta di Bardi, ma i ciociari la chiudono al settantaseiesimo, ancora con Danilo Soddimo, che raccoglie l'assist di Dionisi e realizza il definitivo tre a uno.

Il big match di giornata tra Benevento e Cittadella è vinto dai padroni di casa, giunti alla loro terza vittoria consecutiva,  grazie al gol realizzato all'ottantesimo da Fabio Ceravolo, imbeccato alla perfezione dal lancio illuminante di Chibsah. 

Tre punti importanti arrivano anche per la Spal che batte tre a due in casa il Brescia. A passare in vantaggio erano state all'ottavo le rondinelle, grazie a Dimitri Bisoli che raccoglie l'assist di Caracciolo e con un tocco morbido la mette in rete. Al trentunesimo però i padroni di casa pareggiano con un colpo di testa di Mattia Finotto.  Al trentaquattresimo ospiti di nuovo in vantaggio grazie al calcio di rigore trasformato da Caracciolo, ma poco prima dello scadere arriva il due a due, realizzato da Antenucci, che raccoglie in area  il lancio lungo di Vicari e la insacca. Al cinquantesimo il Brescia resta in dieci per l'ingiusta espulsione di Lancini; la Spal cerca il terzo gol che arriva all'ottantacinquesimo, da una triangolazione Zigoni- Antenucci- Finotto, il quale firma così la sua doppietta personale ed il gol che vale i tre punti.

In coda vittorie importanti per Latina, Salernitana e Cesena. I laziali giocano dal ventottesimo con l'uomo in meno per l'espulsione di Nica, ma al cinquantesimo passano in vantaggio con il calcio di rigore trasformato da Daniele Corvia. Anche il Vicenza, all'ottantasettesimo, avrebbe la possibilità di segnare su calcio di rigore, ma Bellomo si fa ipnotizzare da Pinsoglio, autore di una gran partita e il match finisce così uno a zero per i laziali.

La Salernitana vince in rimonta in casa contro la Ternana. Gli umbri si erano infatti portati sul doppio vantaggio, prima con Palombi che al ventitreesimo insacca di testa, e cinque minuti dopo con Falleti, che libera un tiro da fuori area che finisce alle spalle del portiere. La Salernitana reagisce all'uno-due dei ternani ed accorcia già al trentaduesimo con il gol di Perico, che arriva sugli sviluppi di un calcio di punizione. E' un primo tempo denso di eventi: al trentanovesimo infatti la Ternana resta in dieci per l'espulsione di Biagio Meccariello e i padroni di casa al quarantacinquesimo realizzano il due a due con una splendida punizione dalla distanza di Massimo Coda e poi ribaltano il risultato con il calcio di rigore trasformato al quarto minuto di recupero da Luigi Vitale. I padroni di casa chiudono la partita al settantesimo, grazie al gol di Rosina, che approfitta di una corta respinta di Di Gennaro su un tiro dalla distanza di Coda.

Tre punti importanti arrivano anche per il Cesena, reduce da tre sconfitte consecutive, che batte in casa il Pisa. La rete del vantaggio bianconero arriva al trentesimo, con Alejandro Rodriguez, imbeccato davanti la porta da Dal Monte. E' sempre Rodriguez poi a chiudere la partita, realizzando il due a zero nei minuti di recupero finali, dopo una bella progressione sulla fascia sinistra.

Tre gli uno a uno di giornata, a cominciare da quello tra Perugia e Trapani; succede tutto nei minuti finali con il gol del Perugia segnato da Nicastro all'ottantaquattresimo e l'immediato pareggio del Trapani con Coronado, il quale riceve dal limite dell'area e la mette in rete.

Uno a uno anche tra Carpi ed Avellino, con gli ospiti che si portano in vantaggio al cinquantunesimo, grazie al calcio di rigore trasformato da Matteo Ardemagni. Il pareggio arriva dopo soli due minuti ed è opera di Kevin Lasagna che prima si vede parare il tiro, ma poi sulla ribattuta la insacca.

Altro uno a uno quello tra Bari e Spezia con i padroni di casa che si portano in vantaggio al trentasettesimo grazie  a Franco Brienza, bravo a raccogliere l'assist di De Luca; il pareggio dello Spezia arriva all'ottantaduesimo ed è un autogol di Fedele.

Unico zero a zero di giornata quello tra Virtus Entella e Pro Vercelli, partita in cui non sono comunque mancate le occasioni.

LA CLASSIFICA 

Al comando c'è sempre il Verona con 30 punti, con il Frosinone che accorcia le distanze salendo a quota 27. Le posizioni per i play - off sono attualmente occupate da Cittadella a 25, Benevento e Spal a 24, Entella e Perugia a 23 e Carpi a 21. Dietro chiudono la classifica Cesena, Avellino e Vicenza a quota 13, Ternana a 12 ed ultimo il Trapani a 10 punti. 

Tamara

domenica 13 novembre 2016

A Valencia vince Lorenzo, ma il vero trionfatore è Marquez

Si chiude la stagione 2016 della MotoGp con l'affermazione di Lorenzo a Valencia davanti al neo Campione del Mondo Marquez e a Iannone. Tanti i piloti al passo d'addio alla propria squadra, nel 2017 gli equilibri saranno meno scontati.



Marquez con la squadra festeggia il quinto titolo mondiale in carriera (Twitter ufficiale Marquez)


Si chiude con la vittoria di Jorge Lorenzo a Valencia il campionato 2017 della MotoGp, un campionato vinto e controllato dallo spagnolo Marc Marquez che porta meritatamente a casa il terzo titolo in  MotoGp della sua ancor breve carriera. 

Marquez è stato decisamente il più continuo dell'anno, ha limitato gli errori (due cadute avvenute dopo la matematica conquista del mondiale), è andato quasi sempre a punti, mentre gli altri, con Rossi in testa, hanno decisamente commesso troppi errori durante l'anno. Il "Dottore" ne ha commessi molti, più di quanti siamo mai stati abituati a vedere, consentendo al giovane spagnolo di amministrare comodamente il vantaggio accumulato e di vincere con ben tre gare di anticipo. 

Il campione in carica Lorenzo invece si è perso prevalentemente nella pioggia, chiudendo il campionato al terzo posto a causa di piazzamenti non all'altezza della sua classe quando si è corso sul bagnato. 

Ottimo il campionato di Vinales, che ha meritato di avere una chance sulla Yamaha ufficiale al posto di Lorenzo, con prestazioni sempre convincenti, impreziosite dalla vittoria in Gran Bretagna. 

Anche quest'anno le Ducati si sono rivelate molto discontinue, portando a casa una storica doppietta in Austria, con la vittoria di Iannone, e un'altra vittoria con Dovizioso in Malesia. La squadra sarà rinforzata con l'arrivo di Jorge Lorenzo, che tenterà di riportare la casa italiana agli splendori del periodo vincente di Stoner. Iannone invece passerà alla Suzuki al posto di Vinales, e questo sembra tutto meno che una promozione. 

Anonimo il campionato di Pedrosa, che chiude al sesto posto e con il solo acuto di Misano. Un talento che ogni anno conferma di avere enormi difficoltà nel lottare ai vertici del mondiale, troppo discontinuo, sembra sparire per lunghi tratti di stagione, per poi all'improvviso piazzare una stoccata vincente e poi ritornare nel dimenticatoio. 

Ottimo il campionato di Cruchlow che vince addirittura due gare come Rossi, in Repubblica Ceca sotto la pioggia, e in Australia. Anche Miller infine ha avuto la sua giornata di gloria ad Assen. 

Un'annata che ha visto ben nove vincitori diversi: cinque volte Marquez, quattro Lorenzo, Rossi e Crutchlow due volte, una per Vinales, Dovizioso, Iannone, Miller e Pedrosa. 

L'anno prossimo le carte saranno sicuramente rimescolate, con i molti cambi di squadra che avverranno. Il campione del mondo Marquez resterà alla Honda, così come il compagno Pedrosa, mentre la Yamaha sostituirà Jorge Lorenzo con Vinales, e questo probabilmente porterà Rossi ad avere maggior peso nella lotta per il titolo, che lo vedrà in prima fila insieme all'attuale campione del mondo. Per Vinales sarà un bel banco di prova. La Ducati schiererà la certezza Dovizioso e il fuoriclasse Jorge Lorenzo, una scommessa più del pilota spagnolo che della Ducati, che si ritroverà un pilota di primissimo livello, che avrà senza dubbio l'obiettivo di vincere subito con una nuova squadra. Vedremo se la Ducati riuscirà finalmente a tornare ai vertici con una moto competitiva, così come succedeva anni addietro (troppi) con Stoner. Le carte quindi saranno  rimescolate, ci sarà più incertezza con le sole certezze di Rossi e Marquez. 

Si preannuncia quindi un'altra grande e più incerta stagione, anche se il neo campione del mondo resta senza alcun dubbio il super favorito anche del prossimo anno. 

venerdì 11 novembre 2016

Proseguono la marcia Verona, Cittadella e Frosinone, sale la Spal

Si è concluso lunedì sera con il posticipo tra Ternana e Benevento finito uno a zero a favore degli ospiti il tredicesimo turno di serie B, che ha visto le conferme delle prime tre in classifica: Verona, Cittadella e Frosinone.


Il capitano Giani trascinatore della Spal (foto www.spalferrara.it/)


Il Verona continua la sua corsa per il primo posto con tre punti importanti ottenuti sul campo dello Spezia. Gli scaligeri passano in vantaggio al sedicesimo con un tiro da fuori area di Fossati, ma vengono raggiunti al ventisettesimo da Granoche che realizza un calcio di rigore. La parità dura solo quattro minuti, perchè Niko Datkovic nel tentativo di anticipare Pazzini, la butta nella sua porta, regalando il gol del due a uno agli ospiti. Nel secondo tempo il Verona chiude la partita grazie al bel tiro a giro dal limite dell'area di Fossati al sessantesimo e al gol di Romulo all'ottantanovesimo, imbeccato alla perfezione da Zaccagni.

Il Cittadella risponde al Verona battendo per due a zero in casa la Salernitana, che ha dovuto giocare in dieci dal trentasettesimo per l'espulsione per doppia ammonizione di Tuia. L'espulsione esalta il Cittadella che infatti due minuti dopo la superiorità numerica passa in vantaggio con Litteri, che approfitta di una respinta del portiere avversario. E' lo stesso Litteri a chiudere il match al cinquantatreesimo, ricevendo in area e scagliando la palla in rete.

Il Frosinone di Marino prosegue la sua marcia con tre punti pesanti ottenuti sul campo dell'Avellino. I ciociari infatti vincono per uno a zero grazie al gol di Daniel Ciofani, che trasforma un calcio di rigore che in realtà non ci sarebbe in quanto l'intervento falloso è di poco fuori dall'area. 

Anche il Perugia vince uno a zero in trasferta e lo fa sul campo del Pisa, grazie alla rete realizzata al diciasettesimo da Nicastro, che su assist di Di Chiara, anticipa il difensore avversario ed insacca.

Ennesima vittoria esterna per uno a zero di questo turno è quella che vede la Spal imporsi a Novara grazie al gol di testa siglato all'undicesimo dal difensore Giani, giunto al suo terzo gol stagionale.

Anche il Benevento si impone in trasferta per uno a zero contro la Ternana; i sanniti passano in vantaggio al terzo minuto di gioco grazie al gol di Ceravolo, bravo ad anticipare il difensore avversario, sfruttando il preciso assist di Ciciretti.

Nell'anticipo del venerdì invece il Brescia riscatta la brutta sconfitta subita ad opera dell' Entella nello scorso turno e si impone per tre a due sul Cesena. Le rondinelle si portano subito sul doppio vantaggio grazie alla doppietta realizzata al tredicesimo e al ventesimo da Ernesto Torregrossa, ma nel secondo tempo subiscono la rimonta dei bianconeri grazie ad un'altra doppietta, quella di Camillo Ciano, che prima riapre il match al sessantaseiesimo su calcio di rigore e poi pareggia al settantacinquesimo con un bel tiro a giro. Gli uomini di Brocchi però non si avviliscono e all'ottantaquattresimo realizzano il definitivo tre a due, grazie ad un bel sinistro dal limite dell'area di Martinelli.

In coda, vittorie importanti per Latina e Vicenza. I laziali vincono in casa per due a uno contro il Bari, in una partita che sarà fatale per Stellone, esonerato in settimana e sostituito da Colantuono. I neroblu passano in vantaggio al tredicesimo con un calcio di rigore trasformato da Corvia e raddoppiano con un gran gol su punizione di Scaglia al quarantatreesimo. Al sessantatreesimo il Bari prova a riaprirla con De Luca, ma senza  riuscirci.

Il Vicenza invece si impone in trasferta per uno a zero nella delicata gara contro il Trapani grazie alla bellissima punizione di Nicola Bellomo al cinquantaseiesimo. Il Trapani avrebbe una ghiotta possibilità per pareggiare all'ottantaquattresimo, ma Petkovic sbaglia un calcio di rigore ed il match si chiude uno a zero a favore degli ospiti.

Unico zero a zero di giornata quello tra Pro Vercelli e Carpi, mentre Ascoli - Virtus Entella è stata rinviata a causa del terremoto che sta affliggendo le zone del centro Italia.

LA CLASSIFICA

Al comando c'è sempre il Verona che con 30 punti dista cinque lunghezze dal Cittadella, secondo a 25. A 24 punti troviamo il Frosinone, seguito a due lunghezze da Perugia ed Entella, che però ha una partita in meno.Gli altri piazzamenti play off ad oggi sono occupati da Benevento e Spal a quota 21 e Carpi a quota 20. In coda troviamo Salernitana, Latina e Vicenza a 13 punti , Avellino e Ternana a quota 12, Cesena a 10 punti ed ultimo il Trapani con  9 punti. 

Tamara

giovedì 10 novembre 2016

Il punto sulla Serie A dopo dodici giornate.

Juventus sempre in testa senza patemi, seguita dalla Roma e dalla "sorpresa" Milan. Ottimo il campionato di Atalanta e Lazio, in discesa il Napoli. Delusione Inter, Fiorentina altalenante, in coda più staccate Pescara, Palermo e Crotone. 



Montella dirige l'allenamento del Milan (foto www.acmilan.com)


Dopo dodici giornate si sta delineando la classifica di Serie A, che comincia ad avere una sua precisa fisionomia. Con ancora ben 26 giornate e 78 punti a disposizione, tutti hanno la possibilità di ribaltare la situazione, quindi non c'è nulla di definitivo, anche se solitamente dopo così tante partite i valori in campo cominciano a delinearsi. 

Lotta scudetto

Per lo scudetto non c'è una vera e propria lotta perché la Juventus è destinata a vincerlo ed a restare in testa fino alla fine. Nonostante le due battute d'arresto subite a San Siro, la squadra bianconera è saldamente in testa al campionato, con ben 4 punti di vantaggio sulla Roma. 30 punti conquistati su 36, nessun pareggio, la squadra di Allegri non ha subito particolari scossoni o contraccolpi psicologici, e nonostante le numerose assenze per infortunio, il campionato resta nelle mani della società di Agnelli. 

Zona Europa

In zona Champions League, la lotta è più serrata, e al momento secondo e terzo posto sono occupati meritatamente da Roma e Milan, con 26 e 25 punti rispettivamente. 

La Roma di Spalletti dopo un inizio non entusiasmante, ha ricominciato a correre e fare punti, e nonostante il pareggio di Empoli, resta una delle favorite per il secondo posto valido per la Champions diretta. Bottino pieno in casa all'Olimpico, con sei vittorie, la Roma ha raccolto poco in trasferta con soli 8 punti, contro i 12 della Juventus. È questa al momento la vera differenza tra le due squadre. 

Al terzo posto, ad una sola lunghezza dai giallorossi, a sorpresa, almeno rispetto ai pronostici di inizio anno, troviamo il Milan di Montella, capace di vincere 5 delle ultime 6 partite. La sconfitta con il Genoa gli ha impedito di essere la diretta inseguitrice della Juventus, ma non era certamente questo l'obiettivo del Milan, che ha trovato una quadratura del cerchio, con una rosa sicuramente non eccelsa. Ottimo il lavoro dell'allenatore, che è riuscito a creare un gruppo con non troppe risorse a disposizione. 

All'inseguimento delle prime la Lazio di Simone Inzaghi, e la vera sorpresa del campionato, l'Atalanta di Gasperini. 

Sulla sponda biancoceleste di Roma, Inzaghi sta svolgendo un ottimo lavoro, e i 22 punti conquistati in 12 giornate lo dimostrano ampiamente. Imbattuta da ben sette partite, la Lazio ha trovato un Immobile in forma strepitosa e letale sotto rete, che è diventato quell'attaccante che alla Lazio mancava da diverse stagioni. 

Incredibili anche l'exploit dell'Atalanta di Gasperini, anch'essa imbattuta da ben sette gare. Dopo quattro sconfitte nelle prime sei partite, il merito della società è stato quello di credere ciecamente nel lavoro dell'allenatore, che ha ampiamente ripagato questa fiducia. L'Atalanta ha un ottimo ruolino fuori casa, con ben 10 punti raccolti, seconda solamente alla Juventus e punta così dritta alla zona europea. 

Il Napoli di Sarri ha 21 punti in carniere, e l'infortunio di Milik, che stava egregiamente sostituendo Higuain, ha penalizzato oltremodo la squadra azzurra. Sarri non ha un sostituto all'altezza, e a questo proposito Gabbiadini sta deludendo e non poco. Tre sconfitte e un pareggio nelle ultime sei rappresentano una frenata importante per la squadra di Sarri, che dovrà cercare una soluzione a questa discesa e trovare correttivi adeguati per tornare a pungere in avanti. 

Ottimo anche il campionato del Torino, che si affaccia in zona Europa con i suoi 19 punti. Una grossa mano a Mihaijlovic l'ha data senza dubbio il bomber Belotti, autore di ben otto reti, mentre, dopo diverse assenze per infortunio, sta salendo in cattedra in maniera prepotente, la classe di Adem Ljajic, che potrà portare in dote molti punti ai granata. 

Le delusioni

La delusione più grande è stata senza alcun dubbio l'Inter. Dopo 12 partite sono già 4 gli allenatori seduti sulla panchina nerazzurra: Mancini nel pre-campionato, De Boer silurato dopo 11 giornate, Vecchi, in panchina contro il Crotone, e infine Pioli, l'uomo scelto da Suning per risollevare una stagione che si preannuncia quantomeno in salita. Il compito non è dei più semplici, anzi, è decisamente proibitivo, ma la squadra in linea di massima c'è, anche se con gravi carenze difensive, mentre davanti solamente Icardi sembra capace di far gol, e questo è un limite non da poco. Vedremo se Pioli riuscirà in qualche modo a dare continuità e compattezza alla squadra e se il gruppo di giocatori lo supporterà. 

Anche la Fiorentina non sta particolarmente brillando, ha un rendimento altalenante, ed ha 17 punti come i nerazzurri, ma con una partita da recuperare contro il Genoa. Imbattuta da cinque gare, la squadra di Paulo Sousa ha alternato buone prestazioni ad altre piuttosto deludenti. La continuità di rendimento è per ora il limite maggiore della viola, ma la zona Europa è molto vicina e non impossibile da raggiungere. 

Il Sassuolo di Di Francesco è un'altra delle delusioni di inizio stagione: solo 13 i punti conquistati in 12 giornate, anche se a dire il vero sarebbero 16 con la vittoria poi assegnata al Pescara a tavolino per la posizione irregolare di Ragusa. La squadra neroverde sta risentendo moltissimo degli infortuni, primo fra tutti quello molto lungo di Berardi, e delle gare europee, che gli stanno togliendo energie e punti preziosi in campionato. La squadra viene da ben tre sconfitte consecutive, e l'ultima vittoria risale a metà ottobre contro il Crotone. Il recupero di qualche giocatore e la fine del girone di Europa League potrà dare nuova linfa ai neroverdi per rilanciarsi in classifica, ma per adesso, il bilancio è deficitario. 

Posizioni tranquille

Il fatto che Pescara, Palermo e Empoli si siano al momento staccate in fondo alla classifica, ha fatto sì che molte squadre siano già in una posizione tranquilla di classifica, anche se chiaramanente non definitiva. 

Il Genoa si è assestato vicino alla zona Europa con 16 punti e una partita ancora da recuperare. La squadra di Juric ha un andamento piuttosto altalenante e dopo la scorsa sosta ha vinto solo due partite, pareggiate e perse altrettante. 

Anche il Cagliari si trova nella stessa situazione e dopo tre vittorie consecutive culminate con la vittoria di San Siro con l'Inter, la squadra di Rastelli ha cominciato a subire moltissime reti, perdendo tre gare su quattro, ma vincendo l'importantissimo scontro diretto contro il Palermo. Situazione di classifica tranquilla, ma una registrata alla difesa è assolutamente necessaria. 

Chievo, Udinese e Sampdoria sono appaiate a quota 15. I veronesi dopo un grande inizio, si sono arenati e nelle ultime 6 hanno vinto una sola partita, perdendone tre e pareggiandone due. Un calo rilevante, quindi un inversione di rotta è decisamente necessaria. 

L'Udinese invece dopo un inizio poco brillante e dopo tre sconfitte consecutive, nelle ultime quattro, grazie anche alla vena realizzativa di Thereau, i friulani hanno racimolato ben 8 punti, frutto di due vittorie e due pareggi. Buono l'impatto di Del Neri che a livello di risultati ha sicuramente raccolto più di Iachini. 

La Sampdoria vive continuamente di momenti di alti e bassi, anche se Gianpaolo ha colto importanti vittorie nel derby e contro l'Inter, oltre all'ultimo buon pari contro la Fiorentina. 

Altra squadra ancora in zona tranquilla è il Bologna di Donadoni, che però non vince una partita dal 21 settembre scorso in casa contro la Sampdoria: nelle ultime 7, 4 pareggi e tre sconfitte non sono un bottino soddisfacente, e dopo la sosta, la sfida casalinga contro il Palermo può rappresentare un crocevia fondamentale. 

Zona Salvezza

Al momento la zona retrocessione coinvolge solo quattro squadre, quelle più in difficoltà. A 10 punti troviamo l'Empoli di Martusciello, con solo due vittorie all'attivo in campionato contro Pescara (fondamentale la vittoria per 4-0 di domenica contro i diretti rivali) e Crotone ad inizio campionato. Da lì una serie infinita di partite senza segnare e poi la clamorosa vittoria di domenica scorsa all'Adriatico. Un buon segnale per una squadra che non ha grandissimi mezzi ma che, può sperare in una salvezza sofferta. 

Ancora peggio il Pescara, che dopo un buon inizio è andata sempre più in confusione ed ha collezionato solamente 7 punti, tre dei quali a tavolino nella gara persa in campo contro il Sassuolo. La squadra non vince proprio da quel match, viene da quattro sconfitte consecutive, non ha mai vinto in casa ed ha una difesa poco solida. Ci vorrà davvero una scossa per gli uomini di Oddo per raddrizzare una stagione che si sta mettendo decisamente male, complice anche la pesantissima sconfitta casalinga contro l'Empoli. 

Stesso discorso per il Palermo, che sembra sorreggersi solamente sulla vena realizzativa di Nestorovsky: una sola vittoria in campionato contro l'Atalanta, 6 sconfitte nelle ultime 7, è reduce anche da 5 sconfitte consecutive. Penultimo posto in classifica, dopo l'allontanamento di Ballardini, De Zerbi non ha ancora dato la scossa giusta alla squadra, che però non ha molto materiale su cui lavorare. La situazione societaria traballante si sta riflettendo sul campo e finché non ci sarà una schiarita su questo versante, difficile che la squadra possa fare meglio di così. 

Fanalino di coda il Crotone di Nicola, che però ultimamente ha dato segni di risveglio: prima il pareggio a Firenze, poi la vittoria casalinga contro il Chievo hanno dato nuova linfa alla squadra, che ha venduto cara la pelle anche a San Siro contro l'Inter: ci sono voluti 85 minuti alla squadra nerazzurra per sbloccare il match. Un'iniezione di fiducia per la squadra che finalmente sta giocando le sue partite casalinghe a Crotone, dopo l'esodo di Pescara di inizio campionato.   






venerdì 4 novembre 2016

Verona, Frosinone ed Entella continuano la marcia in vetta

Si è concluso lunedì sera con il posticipo tra Spal ed Avellino vinto per tre a zero dai padroni di casa il dodicesimo turno di serie B, che ha visto Verona, Frosinone ed Entella allungare la serie positiva ed il ritorno ai tre punti del Cittadella.


L'esultanza di Caputo, bomber dell'Entella (foto /www.entella.it/)


Il Verona di Pecchia continua la sua striscia positiva e torna a vincere, battendo in casa il Trapani per due a zero. I gol sono stati realizzati al trentacinquesimo da Luca Siligardi, autore di un sinistro dalla lunga distanza, e al settantunesimo da Mattia Valoti. 

Anche l'Entella conferma di attraversare un bel periodo di forma, battendo nettamente in casa il Brescia per quattro a zero. Gli uomini di Breda vanno in vantaggio al decimo con Ammari, che scaglia un bel destro dal limite dell'area, mentre nella ripresa sale sugli scudi Caputo, che prima raddoppia al quarantaseiesimo con un tiro da posizione defilata e poi sigla il tre a zero al sessantacinquesimo. All'ottantottesimo è Luca Tremolada ad appoggiare la palla in rete e a fissare il risultato sul definitivo quattro a zero. 

Il Frosinone di Marino si conferma tra le squadre più in forma, allungando la sua striscia positiva vincendo in casa contro il Cesena. I ciociari si portano in vantaggio al diciannovesimo con un colpo di testa di Luca Paganini, ma nella ripresa Camillo Ciano approfitta di una corta respinta di Bardi e pareggia. Al settantaduesimo Dionisi tenta il tiro da lontano e colpisce la traversa; ma la palla finisce sui piedi di Daniel Ciofani che sigla il suo quinto gol in campionato e regala i tre punti al Frosinone. La buona partita disputata dai bianconeri non basta a salvare la panchina di Drago, che è stato esonerato. Al suo posto è arrivato Camplone. 

Il Cittadella torna ai tre punti in casa contro il Latina. Il match si mette subito in discesa per i padroni di casa che passano in vantaggio al quarto minuto grazie al gol del capitano Manuel Iori, che approfitta di un'incertezza della difesa avversaria. Il raddoppio arriva al settantaquattresimo ed è un bellissimo gol dalla distanza del giovane Kouamé. Sofferenza finale per il Cittadella, con il Latina che la riapre al novantunesimo con Corvia, ma i tre punti vanno ai veneti. 

Anche il Benevento torna a vincere e lo fa con una buona prestazione in casa contro lo Spezia, favorita anche dall'espulsione di Nené al cinquantunesimo. Il gol del definitivo uno a zero è realizzato da Raman Chibsah che all'ottantunesimo segna di testa su assist di Ciciretti, facendo esplodere di gioia il Vigorito. 

Il Carpi invece subisce una sconfitta interna per due a zero ad opera dell'Ascoli, che passa in vantaggio già al quarto minuto di gioco con Orsolini, che conclude a rete sul passaggio in verticale di Cassata; Orsolini sarà l' autore anche del raddoppio bianconero al'ottantottesimo, con un pallonetto a scavalcare Belec.

Netta vittoria esterna del Perugia che si afferma per quattro a uno sul campo del Vicenza: è Matteo Brighi a portare in vantaggio al diciassettesimo gli umbri, che al ventottesimo raddoppiano con un bel sinistro dalla distanza di Di Chiara, prima di chiudere il primo tempo sul tre a zero grazie al gol di Dezi arrivato sugli sviluppi di un calcio di punizione e in superiorità numerica per l'espulsione di Izzo. Nella ripresa gli uomini di Bisoli accorciano grazie al tiro di Bellomo deviato da Belmonte, ma il Perugia segna il gol del definitivo quattro a uno all'ottantottesimo con Di Carmine, bravo a concludere a rete dopo una bella progressione.

Tre punti importanti arrivano anche per il Bari di Stellone che sembra essere in ripresa. I padroni di casa passano in vantaggio contro la Pro Vercelli al quindicesimo con Maniero, che di testa trasforma su assist di Sabelli, e raddoppiano nella ripresa, al settantacinquesimo, con un bel gol di Franco Brienza, servito ancora una volta da Sabelli, rientrando così nelle zone più alte della classifica. 

Nel posticipo del lunedì la Spal batte l'Avellino per tre a zero. Assoluto protagonista del match è Antenucci che al quarantesimo porta in vantaggio i ferraresi, al cinquantottesimo fallisce un calcio di rigore, ma sul finale, complice un Avellino che all'ottantacinquesimo resta in dieci per l'espulsione per doppia ammonizione di Asmah, realizza la sua personale tripletta siglando di testa il due a zero all'ottantasettesimo e chiudendo la gara sul tre a zero all'ottantanovesimo.

In coda, tre punti importanti per la Ternana che vince in casa contro il Novara per quattro a tre. Gli ospiti vanno in vantaggio al secondo minuto di gioco con Casarini, ma i rossoverdi reagiscono subito, siglando tre reti in meno di un quarto d'ora, grazie alla doppietta di Giovanni di Noia ( un gol realizzato dalla distanza e uno di testa) inframezzata dal gol di Avenatti. Al trentunesimo il Novara accorcia portandosi sul tre a due grazie alla rete di Adorjan, ma al sessantaseiesimo Avenatti firma la sua doppietta personale con un gran colpo di testa, riportando la Ternana sul doppio vantaggio. Al settantunesimo Kupisz la riapre per il Novara, ma la partita si conclude quattro a tre per i padroni di casa. 

L'unico pareggio di giornata è lo zero a zero tra Salernitana e Pisa, con i padroni di casa che sono stati più intraprendenti, senza riuscire a trovare però la via del gol.

LA CLASSIFICA

A guidare la classifica c'è sempre il Verona, a più cinque sull'Entella e Cittadella e più sei sul Frosinone. Carpi e Perugia a 19 e Benevento e Spal a 18 occupano al momento gli altri posti utili per i play off. In coda chiudono Ternana a 12, Cesena, Latina e Vicenza a 10, Trapani a 9. 

mercoledì 2 novembre 2016

Il pasticciaccio Inter

Inter in piena confusione societaria: dopo l'esonero di De Boer si è palesata una spaccatura tra la dirigenza italiana e la proprietà cinese, e il nome del nuovo tecnico tarda ad arrivare. Riflessioni su un pasticcio mai visto prima, dall'esonero di Mancini in poi.


Un momento dell'assemblea degli azionisti (foto www.inter.it)


Una società in piena crisi dirigenziale. È questo il quadro di un Inter, che, dal cambio di proprietà da Moratti a Thoir, e dall'indonesiano al gruppo cinese Suning, sta attraversando un periodo difficile, soprattutto a livello societario, sul versante sportivo. Come si è visto dall'ultimo bilancio approvato, economicamente, i conti della società stanno tornando nei limiti stabiliti ed a livelli accettabili, mentre i risultati dal punto di vista sportivo latitano, causati anche e soprattutto da una netta spaccatura all'interno della società, dove non si capisce ancora con chiarezza dove risieda il potere decisionale e chi debba decidere cosa. 

Da metà agosto in poi l'Inter ha vissuto un periodo di assoluta follia gestionale, partendo dall'esonero di Mancini fuori tempo e fuori luogo, appena dieci giorni prima dell'inizio del campionato. Decisione quantomai assurda, alla luce anche del fatto che il suo successore, Frank De Boer, non è stato appoggiato e protetto a dovere all'interno dello spogliatoio e dai continui attacchi mediatici. Cosa si poteva pretendere da un allenatore che non ha svolto personalmente la preparazione, non ha inciso minimamente sul mercato e si è ritrovato in mano una squadra costruita male, gonfia di giocatori in ruoli già coperti da meta campo in su, con sei terzini inaffidabili e di livello non eccelso, con un solo centrale di difesa di livello e niente più? Gli acquisti sono stati fatti non prendendo in considerazione né Mancini né De Boer. Cosa si poteva pretendere da quest'ultimo? In due mesi i risultati sono stati buoni all'inizio, ma la situazione ben presto è precipitata, a causa della mancata protezione dell'allenatore e di una rosa che non accetta e non rispetta nessuna guida, piena di giocatori che pretendono prima di dimostrare sul campo quello che realmente valgono. Senza l'appoggio della società l'allenatore ha perso le redini dello spogliatoio, come dimostrano la reazione di un calciatore come Eder, che una volta sostituito esce senza salutare l'allenatore e i non idilliaci rapporti con Kondogbia, Perisic e Miranda. 

Un esonero annunciato che viene formalizzato dopo l'ennesima sconfitta, e dopo che il 30 ottobre scorso, Ausilio e Zanetti, nell'assemblea dei soci, si erano sbilanciati affermando che la panchina dell'Inter era di De Boer e che ogni voce di esonero era priva di fondamento. Peccato che due giorni dopo i due vengano clamorosamente sbugiardati dall'esonero dopo l'ennesima sconfitta in campionato. Di quanta credibilità possono ancora godere Ausilio e Zanetti come dirigenti che decidono? Nessuna. Così dal nome del nuovo allenatore non ancora annunciato, si è palesata quella che è una spaccatura clamorosa tra la proprietà cinese e la dirigenza sportiva italiana: una avrebbe scelto Pioli come nuovo allenatore, l'altra ha aperto i colloqui con allenatori stranieri con esperienza europea. In teoria in una società il potere decisionale dovrebbe essere uno soltanto e invece si assiste a questa lotta interna decisamente fuori luogo, da cui ne verrà fuori un altro allenatore delegittimato da almeno una delle parti in gioco. 

In definitiva prima di cambiare allenatore la società dovrebbe individuare un potere decisionale unico che prenda in mano la parte sportiva della società e che nel bene e nel male prenda le decisioni senza interferenze e prendendosi le responsabilità. Dopo di che si potrà parlare di allenatore, perché continuando con l'assurda coabitazione di una parte italiana e una cinese a decidere autonomamente, la strada si farà sempre più in salita.