lunedì 4 luglio 2016

E cantava le canzoni, Rino Gaetano

35 anni senza il non sense, l'ironia e la denuncia sociale di Rino Gaetano

35 anni fa, il 2 giugno del 1981, a causa di un incidente stradale, moriva uno dei più grandi e geniali cantautori che la musica italiana abbia mai espresso, Rino Gaetano. Non un cantautore come tanti, ma un'artista capace di scrivere testi intelligenti, ironici, pungenti e polemici, contraddistinti da quel non sense, che di senso però ne aveva molto. Rino Gaetano era nato a Crotone nel 1950 e nei suoi 30 anni di vita fece in tempo a produrre appena sei dischi e tante canzoni memorabili, quelle che ne hanno decretato un successo postumo incredibile, soprattutto nelle giovani generazioni dagli anni 2000 in poi. E sì perché negli anni della sua carriera, sin da principio, il suo lavoro e la sua creatività non fu mai troppo apprezzata e valorizzata, probabilmente perché non veniva capita dalla massa.

Rino Gaetano
Rino Gaetano
Fu solamente nel 1978, dopo ben tre album, che Rino Gaetano fu scoperto dal grande pubblico ed ebbe un grande successo con la canzone Gianna, una canzone disimpegnata e decisamente più orecchiabile di tanti altri capolavori prodotti prima e dopo l'esperienza sanremese. Ma si sa che il grande pubblico non ama impegnarsi molto nell'ascolto di canzoni più profonde e più complesse, quindi fu solo questo il modo per rivelarsi al grande pubblico, che a malapena conosceva il suo nome. Il successo della canzone fu enorme, ma lo stesso Gaetano se ne pentì poco tempo dopo la partecipazione, rilasciando una dichiarazione in cui diceva: "Sanremo non significa niente e non a caso ho partecipato con Gianna che non significa niente". D'altra parte Rino Gaetano era un rivoluzionario, un ribelle: emblematico che nel 1979, durante una partecipazione al Festivalbar, per protesta contro il playback, l'artista crotonese, trasferitosi a Roma a 10 anni, si rifiutò di cantare, e mentre la sua canzone andava in onda, lui accese una sigaretta e se la fumò, lasciando che il brano si cantasse "da solo". Questo era Rino Gaetano e non è che all'epoca andasse giù a molti l'idea che lui avesse tutta questa libertà, libertà di pensiero e di esprimere una critica aspra e feroce alla società del tempo (non troppo diversa da quella di oggi), attraverso canzoni apparentemente leggere. Fu ostacolato in vari  modi e molti ancora oggi pongono un grande sospetto sulla sua morte, avvenuta in un incidente stradale con un camion. Poco tempo prima infatti, lo stesso cantautore fu speronato da un'auto e ne uscì miracolosamente illeso; la stessa sera dell'incidente diversi ospedali di Roma non ne accettarono il trasferimento per mancanza di posti. L'8 agosto del 2013 l'indagine sulla sua morte fu riaperta per indagarne a fondo le reali cause. Finiva così tragicamente la vita e la carriera di uno dei cantautori più anticonformisti della storia della musica italiana, il cantautore degli ultimi, un personaggio che ci avrebbe potuto regalare moltissime canzoni ed emozioni, oltre a tanti spunti di riflessione sulla vita, sui più svantaggiati, sul proletariato, sulle classi più deboli, sul potere, sull'emigrazione, sul sud e sull'emarginazione, in modo ironico, spensierato, pungente e appassionato. Un personaggio che ci manca e ci mancherà sempre, in un panorama musicale odierno davvero avvilente e con poca intelligenza ed ironia. Un vuoto che difficilmente qualcuno potrà colmare. Né oggi, né mai.

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