martedì 2 agosto 2016

L'estate di Marco Pantani

Il 2 agosto 1998 Marco Pantani vinceva uno storico Tour de France, facendo gioire ed emozionare milioni di italiani incollati alla tv. Un'estate indimenticabile per chi l'ha vissuta, quella di un campione straordinario, andato via troppo presto. 

Pantani al Tour del 1997 (Di Aldo Bolzan, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14892407)

Il 2 agosto di 18 anni fa, il grande campione romagnolo Marco Pantani, consegnava alla storia del ciclismo e dello sport una delle imprese più belle ed emozionanti mai compiute, andando a vincere il Tour de France. 

Quella fu l'estate di Pantani, un piccolo scalatore romagnolo imprendibile per tutti. I suoi scatti improvvisi in salita, tra giugno e luglio del 1998, diventarono leggenda e nessun avversario fu mai in grado di resistergli e rispondergli. Ogni giorno milioni di italiani si sintonizzavano su RaiTre per vedere le imprese di Pantani in Italia e in Francia, raccontate da un altra leggenda, questa volta del giornalismo italiano, Adriano De Zan, accompagnato nella telecronaca dall'attuale ct della Nazionale di ciclismo, Davide Cassani. 

Ogni giorno un'emozione, le tappe di salita erano attese come un grande evento, perché ogni appassionato di ciclismo, o semplice tifoso, sapeva che Pantani avrebbe regalato spettacolo sulle montagne. E così fu, per due interminabili mesi in cui il romagnolo vinse un Giro d'Italia e un Tour de France, un'impresa mai più accaduta da allora e successa solamente altre sette volte nella storia del ciclismo a campioni come Indurain e Merckx. 

Pantani in salita era capace di staccare tutti e di accumulare tanto di quel vantaggio che gli permetteva di difendersi nelle temutissime cronometro, in cui gli avversari erano specialisti. Al Giro d'Italia Pantani staccò Tonkov in una spettacolare tappa di Plan di Montecampione, e mandò clamorosamente in crisi il campione svizzero Zulle, facendogli accumulare mezz'ora di ritardo e conquistando la maglia rosa che portò fino a Milano. In quell'edizione il campione romagnolo vinse anche la classifica degli scalatori. 

Un mese dopo al Tour, dopo due terzi posti nel 1994 e nel 1997, Pantani concesse uno splendido bis, staccando il campione  tedesco Jan Ullrich e l'americano Bobby Julich. Indimenticabile la tappa sul Col de Galibier, dove "Il Pirata" staccò il tedesco di ben nove minuti, accumulando quel vantaggio che gli bastò per resistere alle vittorie nelle cronometro del campione tedesco. 

Quell'estate rimarrà per sempre impressa nella mente di chi ha avuto la fortuna di viverla: Pantani resta un campione di livello assoluto iscritto a pieno diritto nella storia del ciclismo italiano e mondiale. I successivi eventi hanno purtroppo segnato la sua vita, ma non hanno scalfito l'affetto che tanti ancora oggi provano per quel campione coraggioso, forte ma allo stesso momento così fragile, che fece innamorare l'Italia intera. 


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