lunedì 4 luglio 2016

Per Zeman un'altra vittoria:il Lugano è salvo

Il Lugano di Zeman si salva all'ultima giornata grazie alla vittoria casalinga sul San Gallo, altra impresa del "maestro"


Zeman nella campagna abbonamenti del Lugano (foto da www.fclugano.com)
Zeman nella campagna abbonamenti del Lugano (foto da www.fclugano.com)

Nuova impresa per il "maestro" boemo Zdeněk Zeman: il Lugano si salva all'ultima giornata e l'anno prossimo sarà di nuovo nella Super League svizzera, grazie alla vittoria per 3-0 nell'ultima gara casalinga contro il San Gallo. La squadra del Canton Ticino riesce a mantenere un preziosissimo punto di vantaggio sullo Zurigo e si assicura la permanenza nel massimo campionato svizzero. Un'impresa non semplice vista la poca esperienza della rosa, ma Zeman è un maestro proprio nella gestione dei giovani. La loro crescita infatti, è stata importante e in mano sua alcuni talenti presenti in rosa potrebbero esplodere definitivamente. Tutto questo è stato possibile anche grazie al Presidente del club Angelo Renzetti, che ha lasciato lavorare il tecnico boemo in tranquillità, anche nei momenti più difficili della stagione (soprattutto ad aprile, quando la squadra incassò 17 gol in tre partite) non si è mai fatto prendere dalla tentazione di cambiare allenatore, come invece succede troppo spesso da noi. E i risultati sono arrivati: salvezza acquisita e finale di Coppa di Svizzera in cassaforte. E già, perché non è finita qui: il Lugano domenica pomeriggio si giocherà la finale della Coppa nazionale proprio contro il già retrocesso Zurigo e potrebbe addirittura conseguire una qualificazione all'Europa League storica.
Un vero e proprio miracolo sportivo di Zeman (l'ennesimo) che quando ha potuto contare sulla fiducia delle società di appartenenza ed è stato lasciato lavorare con tranquillità, ha ottenuto risultati importanti, con organici pieni di giovani di talento, e mai con giocatori affermati: indimenticabili le stagioni al Foggia (vittoria del campionato di B e tre salvezze comode consecutive in A), i piazzamenti conseguiti prima con la Lazio e poi con la Roma, uniche due grandi squadre ad aver puntato su di lui, e la stagione fantastica con il Pescara, culminata con la vittoria della Serie B e il lancio di giocatori come Immobile, Insigne e Verratti.
Queste sono le sue vittorie, perché il luogo comune che Zeman non vince mai è palesemente falso: mai una squadra di vertice, (Inter, Milan, Juventus), più per questioni extra calcistiche che tecniche, ha puntato su di lui e gli ha messo a disposizione una rosa adeguata per vincere, dandogli la libertà di scegliere e di gestire liberamente i calciatori per il 4-3-3 offensivo e spettacolare che lo caratterizza. Per valutare i successi di un allenatore, ci sono molti criteri da tenere in considerazione, prima fra tutti, il rapporto qualità dei calciatori a disposizione/risultati ottenuti. E Zeman è sempre stato un maestro nell'ottenere un rapporto qualità della rosa/risultati davvero incredibile.  Per concludere le sue vittorie si chiamano Salvatore Schillaci, Giuseppe Signori, Francesco Mancini, Luigi Di Biagio, Alessandro Nesta, Pavel Nedved, Marco Di Vaio, Marco Delvecchio, Francesco Totti, Marco Sau, Lorenzo Insigne, Ciro Immobile, Marco Verratti, Alessandro Florenzi e Marquinhos. Tutti calciatori che da giovani sono "esplosi" grazie alla gestione del boemo. Si può ancora dire che Zeman non è un vincente? O è più vincente un allenatore che ha una grande squadra e vince una Coppa dei Campioni? Il Barcellona vince con qualsiasi allenatore, il Real Madrid lo stesso. Questi club hanno sì bisogno di un ottimo allenatore, però è certamente più facile vincere, come dimostra Zidane con il Real: alla prima esperienza in prima squadra, è già in finale di Coppa dei Campioni.
Di nuovo una grande stagione, Zemanlandia è ancora viva. E domenica appuntamento con la storia.

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