mercoledì 13 luglio 2016

I treni del sud

L'Italia, anche dal punto di vista ferroviario, è spaccata in due: al Nord treni, ferrovie e stazioni all'avanguardia e ben mantenute, al Sud situazioni precarie ovunque. Ce ne accorgiamo dopo la tragedia di ieri ad Andria, ma qualcuno si adopererà per investire in infrastrutture e migliorare la situazione, o tutto sarà lasciato così com'è dopo la prima ondata di emotività?


Frecciarossa (foto www.trenitalia.com)


Qualsiasi passeggero che abbia viaggiato su un treno che va verso il sud Italia, conosce benissimo la differenza abissale tra treni, ferrovie e stazioni del sud e del nord. È talmente palese, anche a un non esperto, che oltre al profondo dispiacere per una tragedia immane e per 27 persone morte per un incidente che si sarebbe potuto evitare, non c'è molta sorpresa nell'apprendere che sia potuto accadere nel profondo Sud

Questo perché chi ha viaggiato almeno una volta su un treno da Roma in giù, si è potuto rendere conto che stiamo parlando di treni e tratte ferroviarie obsolete, tanto che quando si viaggia su uno di essi sembra di essere in un'altra epoca. 

L'Italia, storicamente, è un paese economicamente diviso in due, e le infrastrutture sono il chiaro riflesso di questa situazione. Da Roma in su, treni, stazioni e tratte ferroviarie sono quantomeno decenti, non in tutte le zone, ma per la maggioranza. Da Roma in giù la situazione peggiora notevolmente: treni vecchi e malandati, tratti di ferrovia ad un solo binario, stazioni fatiscenti e risalenti non si sa a quale epoca. I finanziamenti per creare una rete ferroviaria funzionante non ci sono mai arrivati, per responsabilità varie, dello Stato in primis, che non ha mai saputo creare dei presupposti per favorire crescita anche al sud, sotto ogni punto di vista. La rete ferroviaria è solo una delle tante sfaccettature di questo fenomeno. 

Oltre ad individuare i responsabili dell'errore che ha causato lo scontro tra i treni, uno già c'è ed è noto, e sono i governi che si sono succeduti negli ultimi 70 anni in Italia, che non hanno saputo porre rimedio ad una situazione di svantaggio che di giorno in giorno si fa più complessa da colmare. Adesso sarebbe il caso di fare una riflessione seria sullo sviluppo di infrastrutture e della rete ferroviaria, facendo in modo che anche al sud siano quantomeno rimodernate tratte  ferme ad almeno 50 anni fa. 

Inutile avere un treno di eccellenza come il Frecciarossa, quando i treni per i pendolari sono invivibili e al sud il sistema di sicurezza è a chiamata, cioè con il telefono. Come si spiegava dettagliatamente ieri sera nell'edizione del Tg2 delle 20 e 30, il treno ad alta velocità ha un sistema tecnologico riconosciuto come il più avanzato d'Europa, che permette al treno di fermarsi quando sulla sua traiettoria viene percepito un ostacolo, grazie anche all'aiuto del Gps. Sicurezza a chiamata e tecnologia avanzata convivono nello stesso paese. Il divario sembra davvero troppo grande, la differenza stridente. 

In pochi giorni l'emotività della tragedia piano piano si affievolirà, e il tutto probabilmente sarà dimenticato. Si individueranno i colpevoli, ma come al solito non si andrà a fondo della questione e di investimenti ed infrastrutture al Sud, per quanto riguarda la linea ferroviaria, per anni, non ne sentiremo più parlare. Almeno fino alla prossima tragedia. 

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