giovedì 1 settembre 2016

Le bufale ai tempi del terremoto

Anche su eventi particolarmente gravi e drammatici come il terremoto che ha colpito e devastato Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, si diffondono su internet le cosiddette "bufale", notizie inventate o verità stravolte, che vengono diffuse con il solo scopo di raccogliere click, e quindi visualizzazioni e di conseguenza denaro. Scovarle non è sempre così semplice. 



Le "bufale" sono sempre in agguato. Anche e soprattutto in occasione di eventi particolarmente drammatici, come il terremoto che ha causato quasi 300 vittime nei giorni scorsi nel centro Italia, i furbetti di internet si sono dilettati nello scrivere articoli, inventando del tutto o stravolgendo notizie, con il solo scopo di attirare attenzione, creando false credenze nei lettori e soprattutto attirando click, visualizzazioni e automaticamente denaro raccolto grazie alla pubblicità, oltre all'accrescimento delle proprie pagine Facebook. Così durante un evento particolarmente notiziabile come il terremoto, questi personaggi si divertono nel creare notizie verosimili ma palesemente false, che purtroppo ricevono moltissima attenzione. E spesso traggono in inganno molti lettori, che tendono a credere a notizie "sconvolgenti" o di carattere "complottistico", solamente perché va a confermare credenze proprie. Vediamo alcuni esempi tratti dal sito Bufale.net , probabilmente il sito più affidabile che scova e sbugiarda le più diffuse bufale che circolano sui social network. L'invito è quella di seguirlo per ricevere prontamente smentite sulle notizie più incredibili che circolano nel web.

La prima sugli animali è uscita a poche ore dal sisma: "il cane avverte il terremoto e trascina la padrona fuori di casa". Sarebbe stata una bellissima notizia, ma purtroppo è assolutamente falsa, anche perché la foto postata a corredo dell'articolo, in quel caso faceva riferimento ad un'altra notizia di diversi mesi fa. 

La più grande bufala di questi giorni sul terremoto è stata senz'altro quella della magnitudo falsata per non risarcire i cittadini, in cui si fa riferimento ad una legge del governo Monti del 2012 in cui c'era un comma, poi fortunatamente soppresso, che prevedeva il mancato risarcimento dello Stato in caso di calamità (già pensarci è stato grave comunque). Niente di tutto questo e niente complotto, anche perché il risarcimento non è correlato alla Scala Richter, che misura l'intensità del terremoto, bensì alla scala Mercalli, che misura i danneggiamenti che un terremoto ha causato. 

Altra notizia totalmente infondata ma che ha avuto molto successo, è stata quella della lettera della bambina di 7 anni rimasta orfana, che avrebbe commosso il web, quando la foto della bambina in questione, era quella di una ragazzina americana che aveva scritto una lettera ad Obama diversi mesi fa. Notizie infondate che cercano di impietosire il lettore, una sorta di sciacallaggio che cerca di far leva sui sentimenti con il solo obiettivo di guadagnare traffico e like. 

Altra categoria bersagliata dai creatori di bufale sono stati gli immigrati, sempre al centro dell'attenzione sui social network, perché c'è una fetta di italiani che è particolarmente sensibile a questo tema e che cerca qualsiasi pretesto per attaccare gli immigrati. Così gli sciacalli del web toccano questo nervo scoperto ed inventano diverse storie divenute subito di grande successo: "Immigrato dichiara: che i terremotati si fottano, non voglio andarmene dall'hotel"; "Cuffiette, smartphone e risate, ecco i profughi che fingono di aiutare i terremotati" e tante altre. Ci sono state molte persone che hanno cavalcato queste bufale per confermare il proprio fastidio verso profughi e immigrati, andando a mescolare un vero dramma come il terremoto, con una sorta di razzismo legato ad un altro dramma, quello dell'immigrazione. Perché quelli  che fanno sì che i creatori di bufale lo facciano continuamente guadagnando grosse somme di denaro, sono i lettori che trovano conferme ai loro pensieri in notizie prive di fondamento e che quindi condividono senza neanche verificare se il contenuto sia reale o meno. 

Quando si è sui social network e si incontrano link del genere non si dovrebbe subito condividere senza neanche verificare se il fatto sia vero o meno. Se la notizia è pubblicata da fonti attendibili o da grandi quotidiani nazionali, al 99% si tratta di una notizia vera, perché anche questi hanno la loro piccola percentuale di errori. Basta comunque andare su google, digitare la notizia e controllare se altre fonti le riportano, altrimenti si tratta di una bufala. Anche se a volte per scovarle è importante leggere anche solamente il nome del sito che la riporta, molto simile a quelli di siti e quotidiani nazionali. 

Le bufale sono sempre in agguato, siamo noi a dover stare attenti, leggere la fonte, fare qualche minima ricerca e non è poi così difficile smascherarle. Basterebbero due minuti per evitare di diffonderle. 






Nessun commento:

Posta un commento